L’emergenza Coronavirus, drammaticamente ancora in atto, ha certamente rivoluzionato la quotidianità di ciascuno di noi. Essa ha, al contempo, scosso le agende dei governi e della politica favorendo, inevitabilmente, l’anteposizione, anche rispetto ad ogni possibile problema pregresso, di tipo normativo/interpretativo, e rimasto oggi ancora irrisolto, delle questioni di impatto socio-economico, più o meno direttamente, connesse alla situazione emergenziale. Con l’inizio di quella che, da più parti, prosaicamente, è stata definita la c.d. “fase due” si dovrà inevitabilmente provare a bilanciare il tentativo di risolvere definitivamente l’emergenza sanitaria con la ricerca di metodi e tecniche per favorire la ripartenza economica del Paese. Le principali questioni che il legislatore e/o l’interprete dovranno affrontare saranno, pertanto, legate a tale complesso bilanciamento. Gradualmente, ad ogni modo, si dovrà tentare di mettere mano – anche se, come da qualche parte è stato detto, niente sarà più come prima – oltre che agli strascichi, inevitabili, che questa immane tragedia porterà con sé, anche, ad esempio, ad alcune questioni che l’evoluzione dei modelli etico-sociali di comportamento prospetta ad ogni ordinamento giuridico.In quest’ultimo, precipuo contesto si colloca certamente la necessaria attenzione che la politica e, quindi, il legislatore dovranno prestare anche all’evoluzione del diritto di famiglia.